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INIZIAMO questo nuovo percorso INSIEME!

Pillole di Psicologia

1. Autostima & Autoefficacia

AUTOSTIMA: insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di se stesso (Battistelli, 1994).


Tre elementi fondamentali ricorrono costantemente in tutte le definizioni di autostima:

  1. La presenza nell’individuo di un sistema che consente di auto-osservarsi e quindi di auto-conoscersi;

  2. L’aspetto valutativo che permette un giudizio generale di sé stessi

   3. L’aspetto affettivo che permette di valutare e considerare in modo positivo o negativo gli elementi descrittivi (Bascelli, 2008).

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AUTOEFFICACIA: meglio nota come autoefficacia percepita citando esattamente le parole usate da Albert Bandura, corrisponde alla consapevolezza di essere capace di dominare specifiche attività, situazioni o aspetti del proprio funzionamento psicologico o sociale. In altre parole, è la percezione che abbiamo di noi stessi di sapere di essere in grado di fare, sentire, esprimere, essere o divenire qualcosa (Bandura, 1997).

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2. Emozioni

Le EMOZIONI vengono definite come un sentimento, uno stato affettivo che si presenta quando una persona si trova nel corso di un evento, di un'interazione che riveste una particolare importanza, specialmente per il suo benessere (Campos, 2004; Saarni et al., 2006). È un fenomeno complesso che deriva dall'interazione tra fattori oggettivi e soggettivi che possono essere considerati a diversi livelli di analisi: dalle risposte fisiologiche (ad esempio, sudorazione, rossore), dalle componenti non verbali (ad esempio, espressione del volto o le posture) fino agli aspetti vissuti intimamente dalla persona. Le emozioni possono assumere forme specifiche come gioia, rabbia, paura, disgusto, tristezza, in relazione al momento vissuto e possono variare d'intensità.

3. Respiro

La RESPIRAZIONE non è semplicemente un’operazione meccanica: è un aspetto del fondamentale ritmo corporeo di espansione e contrazione che si manifesta anche nel battito cardiaco. Si alterna in due fasi: inspirazione ed espirazione

 

La respirazione ha un legame diretto con lo stato di eccitazione del corpo. Se siamo rilassati e calmi, respiriamo adagio e senza sforzo. Negli stati di profonda emozione la respirazione diventa più rapida e intensa. Se abbiamo paura, inspiriamo a scatti e tratteniamo il respiro. Se siamo tesi, la respirazione è poco profonda.

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Una buona conoscenza del proprio respiro favorisce un funzionale approccio nella gestione delle situazioni di difficoltà e agevola una maggiore distensione corporea.

4. Comunicazione

COMUNICAZIONE: entrare in rapporto con gli altri.

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La comunicazione è l’elemento che sta alla base di tutte le interazioni sociali, sia in ambito personale che professionale.

Possedere delle buone capacità comunicative è fondamentale per farsi capire dagli altri e stabilire delle relazioni interpersonali soddisfacenti. Inoltre, influisce sulla nostra autostima e autoefficacia.

La comunicazione è ciò che ci permette di entrare in interazione con gli altri, di trasmettere dei contenuti e, quindi, di raggiungere i nostri obiettivi (Paul Watzlawick, 1971).

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La comunicazione è uno “scambio interattivo tra almeno due partecipanti, che hanno reciprocamente intenzione e consapevolezza comunicativa e che condividono un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e di segnalazione convenzionali stabiliti dalla cultura di riferimento” - Luigi Anolli.

5. Corpo e Movimento

Ogni atto di contatto costituisce una totalità di consapevolezza, di risposta motoria e di sentimento – una collaborazione tra i sistemi sensoriali, muscolari e vegetativi – che ha luogo al confine di superficie nel campo organismo-ambiente” (Perls et al., 1997, p. 68).

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Il nostro organismo è un sistema olistico (olos in greco "tutto intero") che si relaziona al mondo coinvolgendo ogni sua parte: la mente, il corpo, le emozioni, le sensazioni fisiche co-partecipato a costruire l'esperienza stessa. Il corpo è di fondamentale importanza come sostiene M. Merleau-Ponty, apertura dell'Io al mondo, dimensione attraverso la quale "Io scopro" la complessità e la varietà dei rapporti che mi legano al mondo.

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Quasi tutte le nostre funzioni di contatto implicano il movimento nell'ambiente, che può assumere la forma dei piccoli movimenti sottili dell'espressione facciale, della comunicazione gestuale e della postura, oppure di azioni motorie più ampie quali protendersi, correre e chinarsi. . È importante considerare il movimento come una funzione del sé che serve ad andare verso il completamento e l'interezza. Il sé è un sé muscolare, un sé capace di movimento e un sé espressivo -  un sé di ossa e articolazioni, di piedi, mani colonna vertebrale e mascelle ( Kepner J. J., 1997, p. 180)

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